30 gennaio 2007

OT: Gli impegni internazionali vanno rispettati

Mi è toccato anche di sentire il ministro dell'economia Tommaso Padoa Schioppa che, a Davos, spiegava perché l'Italia non ha versato al fondo globale anti-Aids i 270 milioni di euro in due anni che si era impegnata a versare. Spiegazione: abbiamo dovuto fare delle scelte, il fondo non era una priorità. Certo che al ministro non manca la sincerità.

Posizione del governo italiano sull'allargamento della base americana di Ederle: era un impegno preso dal governo Berlusconi, non da noi, ma si va avanti perché gli impegni internazionali vanno rispettati. Certo che al governo italiano non manca l'improntitudine.

Aspetto che il governo ci chiarisca le idee: quali impegni vanno rispettati e quali invece dipendono dalle priorità del momento?




20 gennaio 2007

Thousands are sailing: Il folk senza il popolo

Mi scrive David "Futsky" Wierma: (più oltre una risposta di Lady Jessica e altri commenti)
Ciao Alberto.
Il folk non è più quello di una volta e neanche questo paese è lo stesso. Il clima che tu hai vissuto alla mia età la gente della mia generazione, se lo conosce se lo sogna , nel migliore dei casi, mentre la stragrande maggioranza non sa neanche di che cosa si stia parlando. Il problema forse è anche questo. Il combat folk, la musica impegnata, ha ormai un pubblico di nicchia ed è una realtà con cui purtroppo bisogna fare i conti.
Riguardo al nostro paese e al suo futuro, beh sinceramente c’è da mettersi le mani dei capelli, il clima che tu come tanti altri artisti avete descritto e comunicato attraverso la musica, oggi è solo un ricordo. Ora ho 26 anni e molte meno speranze riguardo ad un risorgimento dell’Italia che sembrava ad un passo quando tu avevi la mia età. C’è l’amarezza per qualcosa che era iniziato e che non è andato avanti, qua come facciamo un passo avanti ne facciamo subito due indietro e così dopo “mani pulite” ci sono stati 5 anni di berlusconi e dopo ancora questo governo, che non è proprio partito benissimo. C’è un problema di fondo, un problema culturale, in Italia le cose non possono cambiare, molto probabilmente perché la maggioranza della popolazione semplicemente la pensa in maniera differente da me, da te e da tanta altra gente che le cose ha provato in un modo o in un altro a cambiarle. E’ come un muro. Allora semplicemente accetto che le cose vadano così e me ne vado, un paese che va in una certa direzione non lo si può fermare. Semplicemente credo che non ci sia niente da fare e allora è tanto meglio andarsene e lasciare stare; sono fortunato perché sono riuscito nonostante tutto a costruire nel mio piccolo qualcosa, in Spagna, dove ho la possibilità di fare qualcosa di concreto nel sociale, piuttosto che dover andare a lavorare in un callcenter per 3 euro l’ora, e lì andrò, perché la situazione in cui siamo oggi non è vivibile.
Ad ogni modo sarebbe realmente il caso che di queste cose se ne parlasse di più e fa piacere che ci sia ancora qualcuno che lo faccia, mettendo dello spazio a disposizione di tutti, anche se francamente siete rimasti in pochi.
La brusca recensione di Rumore all'ultimo disco dei Gang (ne ho parlato qui) ha sollevato in me (e, pare, in alcuni altri) il dubbio che ciò che chiamiamo folk si sia in realtà allontanato dal popolo. Vedo intorno a me molta angoscia; vedo un'intera generazione che non crede nel proprio futuro, e si prepara ad emigrare - Thousands are sailing, di nuovo , come cantavano i Pogues -; vedo un insieme completamente nuovo di priorità, problemi, fonti di gioia e opportunità, dalla nuova Italia multietnica alla senilità della classe dirigente. Temi e linguaggi del combat folk non mi sembra restituiscano un'immagine della situazione che sia utile per capire - ed eventualmente cambiare - il nostro mondo. Alcune canzoni, più vicine all'idea di ballad, evocano viaggi romantici in cui si suona il violino e ci si accampa sotto le stelle, tacendo invece di quelli in cui i giovani laureati italiani cercano una stanza in affitto a Berlino o a Manchester e si accampano in qualche ostello della gioventù. Altre, invece, combat-tono per un mondo migliore con un linguaggio che mi suona vuoto, freddo, preso a prestito da discorsi politici. Entrambe le cose mi fanno l'effetto di leggere un romanzo fantasy: non c'entrano con il mondo, non lo cambiano. Esistono in una realtà diversa dalla mia.

Credo che il musicista folk debba raccontare la comunità in cui vive e che rappresenta, e indicare una via per il cambiamento. Forse noi, quelli della mia generazione e che suonano nei vari Modena City Ramblers, Gang, Fiamma Fumana, Casa del Vento, Folkabbestia, Ratti della Sabina, Bandabardò ecc., non siamo qualificati per fare questo nel mondo in cui viviamo. Del resto ci sta, siamo tutti maschi, bianchi, over 35, abbiamo comprato casa e qualcuno anche fatto soldi... semplicemente, non viviamo la realtà che vivono David e i suoi compagni. Che sia il momento di fare spazio a una nuova generazione?

Il folk senza il popolo / 2

Io di anni ne ho 31...32 và! Sono una donna e ho deciso di fare un lavoro impossibile in Italia, la musicista. Rappresento con mio fratello e qualche cugino, la prima generazione di laureati in una famiglia di operai e, prima, di contadini. I miei genitori, che hanno vissuto nella loro giovinezza la crescita economica del paese, vedevano riflesse in noi le speranze del riscatto sociale, quello gridato in piazza dagli intellettuali degli anni '70, che i miei la sera dopo il lavoro, vedevano in tv.
Io ho studiato, sono diventata comunista e atea, ho cercato di assimilare gli insegnamenti di mio padre: lavoro e onestà, ma ora ho le mani piene di sabbia.
Forse hai ragione Alberto, non potete cantare voi questo disagio, non é il vostro. Voi avete fatto quello che vi sembrava utile e chissà se lo é stato. Qualcosa dobbiamo inventarci, ognuno con i propri mezzi, restasse anche solo l'eco di un campanello di allarme.
Il problema é che la mia generazione ha le valige pronte e anche io avrei voglia, come David, di andare via da questo paese che delude e che corre, velocissimo, verso il basso. Per ora non lo farò, voglio vedere se riesco a resistere, se riesco a farlo da qui. Altrimenti partirò come David per cercare di fare cose belle e intelligenti lontano da qui.
Perché lo sguardo di mio padre sia fiero.

Dirindina World Box

Per gli amanti della world music e per chi potrebbe diventarlo un nuovo appuntamento: la domenica alle h. 12,00 e il lunedì in replica alle h. 20.00 andrà in onda su Radio Wave 98.5 Dirindina World Box, programma di world music condotto da me!

Le trasmissioni sono iniziate domenica 14 gennaio , la radio si può ascoltare ad Arezzo e dintorni ma è fruibile in rete all'indirizzo http://www.arezzowave.com/radiowave/ascolta.php.
Sono graditi commenti, critiche e suggerimenti!
Buona onda!

19 gennaio 2007

Eccomi qua!

Eccomi di nuovo a fare due chiacchiere su questo blog. Come state? partito bene il 2007?
Il mio non poteva partire meglio: pive, zampogne e un'incontro eccezionale!
Durante una zampognata in Puglia con gli amici Musicanti del Piccolo Borgo, Michele Mangano e Enza Di Bari con cui ho girato "intabarrata" i suggestivi paesi del Gargano, ho avuto occasione di conoscere Antonio Piccininno. Chi é? Ricordate i Cantori di Carpino? Conoscete la Tarantella del Gargano? (Se la risposta é no correte in internet e troverete decine di belle versioni). Insomma, adesso non voglio raccontarvi tutta la loro storia ma sappiate che Antonio Piccininno e Andrea Sacco (scomparso l'anno scorso) sono i "portatori"della tradizione musicale del Gargano, i famosi Cantori di Carpino.


Lo Zio Anto', come lo chiamano lì, ha 92 anni, la mente lucida e una voce perfetta.
Il mio amico Michele gli ha chiesto di cantarmi qualcosa (io non avrei osato) e lui ci ha fatti entrare nella stanzetta in cui, con altri anziani, stava facendo due chiacchiere. Ha poggiato la schiena contro il muro, busto eretto e uno sguardo opaco rivolto verso di me e ha cantato una Ninna Nanna, bellissima. Un canto sobrio, caldissimo, con un'intonazione impeccabile e un timbro incredibile. Vi giuro che io non ho mai sentito cantare così. Mi sono emozionata e anche le persone che erano con me non hanno potuto trattenere una lacrimuccia.
Adesso gira il mondo e, dice lui, di questo ringrazia quelli che lo hanno "scoperto".
Io ringrazio lui per avermi regalato un momento indimenticabile.

15 gennaio 2007

Recensioni tardive/Late reviews

Un'altra recensione tardiva di Onda. Questa è della rivista americana Sing Out!

Another late review. This is from American mag Sing Out!

12 gennaio 2007

Madrigale e serata fuori

Ritrovo fumanesco oggi a Milano a casa del regista Luciano Sartirana, che ci ha fatto vedere in anteprima il suo secondo film, che si chiama Madrigale. Un nostro brano, Angiolina, è la colonna sonora dei titoli di cosa del film, il che ci dà diritto a una visione privata! E' una commedia molto godibile, girata vicino a Venezia, ci siamo molto divertiti.

Serata alla Casa 139, con alcuni vecchi amici, Cristina Donà (era ospite del concerto dei Diaframma) e Mauro Ermanno Giovanardi, già con i La Crus.

11 gennaio 2007

Gran bella recensione su Dirty Linen/Great review on Dirty Linen

La rivista americana Dirty Linen pubblica una bella recensione di Onda. Thank you guys!

06 gennaio 2007

Problema ai commenti risolto/Comments problem solved!

Grazie allo zio Michele Monina per averci segnalato offline che i commenti al blog non venivano visualizzati, tranne quelli degli utenti di Blogger. Il problema è risolto, e tutti i commenti lasciati da ottobre in poi sono stati visualizzati. Ci scusiamo umilmente, anche con chi ha fatto domande a cui noi, non avendole viste, non abbiamo dato risposta.

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Thanks to uncle Michele Monina for pointing out (offline!) that the comments on this blog were not being visualized (unless left by Blogger users). The problem has been solved, and all the comments left by readers since October are now visible. Sorry.... also to people who used comments to ask questions, which we never answered to. Get back online!

In risaia, in risaia!/To the rice paddies!



Approfittando della bellissima giornata (quest'anno l'inverno niente, vero?) Lady Jessica e io ci siamo fatti un giro per le risaie del vercellese in compagnia del giovane regista Andrea Zambelli e della sua amica (vercellese!) Chiara. Qui da aprile in poi è tutto coperto d'acqua...
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Taking advantage of the beautiful day (sorry, no winter this year), Lady Jessica and I took a trip to the rice paddies in the Vercelli area, together with up-and-coming film director Andrea Zambelli and his friend Chiara.




04 gennaio 2007

La signorina Santi colpisce ancora

E' andata a finire che il mio intervento su Combat Folk (vedi il post precedente) ha sollecitato un discreto numero di interventi. Mi ha scritto Lucia Carenini del sito La Brigata Lolli (non lo conoscevo... che cos'è esatttamente? Chi lo fa?) per chiedermi di citarlo in suo articolo, che nel frattempo è stato pubblicato da BL (qui). E sarebbe ora si discutesse di queste cose...