12 gennaio 2006

Strade varie


Oggi chiudiamo la giornata di lavoro prima del solito, la notte passata abbiamo dormito poco e oggi Peter ha lavorato molto. Tutto procede bene ma sono un po' preoccupata per una decisione che non riusciamo ancora a prendere. Uno dei brani che preferisco è "Strade d'Appennino", si tratta di una ballata "manifesto" che Alberto ha scritto su un tema tradizionale, parla di luoghi che ci appartengono e che raccolgono le storie e le vite che vi sono passate..un taccuino naturale di emozioni, eredità di una cultura passata di lì.
Mi sono commossa la prima volta che l'ho sentito e ogni volta si muove qualcosa dentro, di nuovo. Nel provino abbbiamo avvolto le nostre voci con poche cose ma Peter ci ha fatto sentire una nuova versione con archi e loops che entrano un po' avanti nella canzone. La reazione è stata subito positiva (Peter ha gusto non c'è che dire!) e abbiamo deciso di infarcire anche altri punti con archi e elettronica ma... dopo aver lasciato fermentare il tutto per poter capire meglio, questa sera abbiamo ascoltato di nuovo in cerca di un'impressione convinta e decisiva...purtoppo non c'è stata. Ho il dubbio che aggiungere elementi in qualche modo cosmetici distolga l'attenzione dal punto forte di Strade che è proprio il testo con la sua semplicità e la forza del mondo a cui rimanda lo sguardo...poi però mi chiedo se questo non sia niente altro che il mio sguardo, solo il mio piccolo mondo che si trova improvvisamente rappresentato in tutte le cose che mi emozionano: i suoni, la gente, i riti, le storie....e magari per qualcun'altro è qualcosa di diverso, di lontano, di meno affascinante..non so.
Forse anche questo è fare musica: comunichi il tuo piccolo mondo e speri che da qualche parte, qualcuno vi si riconosca e si emozioni con te.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

condivido la tua visione sull'interpretazione del pezzo...io , in certe situazioni , soprattutto quando il testo è molto importante e mi sembra che questo sia il caso , sono da sempre propenso a procedere per sottrazione piuttosto che per accumulazione " cosmetica " .
a volte le canzoni devono essere come la terra : nude e spoglie .
e con sottili, quanto profonde , vibrazioni interne . rob

Anonimo ha detto...

ciao belli!
un'incredibile caso della vita probabilmente mi porta a Rubiera domani (sabato).. e prob. in compagnia del mio fratellino.
che facciamo, veniamo a trovarvi?!? ^__^
ovviamente non vorremmo disturbare delicatissime fasi di registrazione.. magari depositiamo una torta 'alla vostra attenzione' in foresteria e scappiamo! ;p